Francesco Paolo Rivas (Palermo, 1854-1917)
Pittore e architetto, nasce a Palermo il 17 febbraio 1854 da Pasquale Rivas e Nunzia Collorà1. Si laurea in architettura il 24 febbraio 18842. Nella sua carriera affiancherà insegnamento e attività professionale, senza rinunciare a partecipare a esposizioni e concorsi.
Nel 1884 partecipa all’Esposizione Generale Italiana di Torino dove espone sia nella categoria Pittura che nella categoria Architettura. Nella sezione Pittura, presenta due acquarelli, uno dell’interno del tempio di Castore e Polluce, e l’altro dell’esterno di S. Giovanni degli Eremiti3. Nella sezione Architettura, presenta il progetto di un teatro (7 tavole) e il rilievo di una finestra nella chiesa degli Sperti a Palermo (1 tavola)4. All’epoca risiede in piazza Valverde n. 38.
Diventa socio della società per la Storia Patria di Palermo il 12 aprile 18855. Partecipa al Concorso per il Palazzo di Giustizia da erigersi in Roma, col motto Currite sedit, di cui saranno pubblicati una pianta e il prospetto principale in “Ricordi di architettura”, a. 8. (1885), fasc. 8. Il 6 giugno 1888 si sposa a Palermo6 con Rosalia Tagliavia, figlia di Pietro Tagliavia e di Ninfa Filiberto7. Dalla loro unione nascono Alberto Pasqua l’8 ottobre 1891 e Vittorio il 4 agosto 18938. Figura nel Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti9, a cura di Angelo de Gubernatis, pubblicato nel 1889, dove gli viene attribuito « il prospetto della Casa dello scultore Valenti, che si fa ammirare pel tentativo bellamente riuscito dell’applicazione della terra cotta nelle decorazioni ». Salvatore Valenti all’epoca possedeva un grande stabilimento dove venivano anche prodotte « crete cotte per decorazione di prospetti », come risulta dalla Guida di Sicilia storica-artistica-commerciale10 del 1885. De Gubernatis aggiunge che il Rivas si sta dedicando in quegli anni alla progettazione di « ville, villini, palazzi, case per privati, allo scopo di costituire una Società costruttrice per promuovere l’industria e la speculazione edilizia nella città di Palermo ».
Divenuto architetto dei Commissariati dei Musei e degli Scavi, viene nominato il 13 novembre 1889 professore straordinario di Disegno d’ornato ed Architettura elementare presso l’università di Cagliari dopo aver vinto il concorso. Torna però poco tempo dopo nella sua città natale, dopo aver vinto per concorso nel febbraio 1890 la cattedra di Disegno nella Regia Scuola Tecnica Scinà11, in via Schiavuzzo. Nel 1914 è ancora insegnante presso questa scuola, diretta da Girolamo Ragusa Moleti12. Nel 1890 realizza palazzo Ammirata a Palermo13 e il monumento funerario Magliocco nel cimitero dei Cappuccini.
All’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891 presenta il progetto di un villino, il progetto del palazzo del Parlamento a Bucarest, il progetto del palazzo di Giustizia in Roma, il progetto di un villino costruito in via Carella e il progetto di un teatro comunale per una città di 25.000 abitanti14. Viene premiato con la medaglia d’oro15. Il villino costruito in via Carella esiste tuttora al numero civico 9, anche se ha subito alcune modifiche come si può costatare confrontando l’edificio odierno con la fotografia presente nell’archivio Damiani.
Nel 1893 viene nominato per tre anni consigliere provinciale di sanità per la provincia di Palermo (assieme ad altri nove membri, fra cui l’ingegnere Achille Albanese e l’avvocato Simone Cuccia)16.
Nel 1895 partecipa al Concorso per il museo delle Antichità egiziane al Cairo, con un progetto simmetrico di stile dorico17. L’archivio Damiani conserva due positivi riguardanti questo progetto: la pianta del piano terra e un prospetto. Angelo de Gubernatis lo inserisce anche nel suo Piccolo dizionario dei contemporanei italiani, pubblicato nel 1895 con una biografia molto più ridotta rispetto al Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti, e nel quale l’autore riferisce che « costruì moltissime belle case, villini, ecc. Tra i suoi progetti furono molto apprezzati quelli d’un teatro alla pompeiana, del palazzo di giustizia, dell’Istituto zootecnico di Palermo e altri »18. È quindi molto probabile che ci siano altre sue opere ancora esistenti a Palermo, anche se non individuate.
Alla Mostra Regionale di Belle Arti, inaugurata a Palermo il 12 maggio 1895 presso Villa Giulia, presenta il progetto di una grande galleria per il rione Conceria. Andrea Lo Forte Randi pubblica sulla rivista “Natura ed Arte” una tavola di progetto e descrive la galleria con dovizie di particolari e toni entusiasti19.
Pubblica nel 1897 il progetto di un edificio scolastico in Palermo a porta S. Giorgio nell’ex-mercato del pesce20. Fa parte del gruppo dei diciotto artisti dissidenti che su impulso di Ernesto Basile firma l’8 febbraio 1897 un documento con il quale viene deciso di organizzare una esposizione artistica in opposizione alla mostra annuale organizzata dal Circolo Artistico di Palermo21. L’anno seguente, partecipa all’Esposizione Nazionale di Torino dove presenta il progetto di una galleria per Palermo (sei tavole) e le fotografie di diversi progetti e opere realizzate22. All’epoca risulta abitare a Palermo in via Borgo, 5. Il progetto di una galleria per Palermo era stato proposto nel 1893 al Comune23.
Nel 1906 partecipa al concorso per la Nuova Biblioteca Nazionale centrale di Firenze. L’archivio Damiani conserva 2 opuscoli relativi al concorso e le fotografie di alcune tavole di progetto: la pianta del pianterreno, un particolare del prospetto A, una veduta prospettica e il prospetto principale sul corso dei Tintori.
Tra il 1907 e il 1911 realizza a Palermo la casa Ammirata in via Roma24 25, che risulta essere la sua opera più conosciuta e a lungo considerata l’unica sua costruzione superstite. L’edificio è attualmente in restauro e dovrebbe diventare un albergo.

Nel 1909 partecipa al Concorso per costruzioni antisismiche indetto dal Collegio Toscano degli Ingegneri e Architetti all’indomani del devastante terremoto che colpì Messina e Reggio Calabria il 28 dicembre 1908. Il concorso prevedeva la progettazione di « abitazioni ordinarie tanto civili che rurali adottabili nelle regione Calabro Sicule le quali con praticità economica e senza pregiudizio dell’estetica rispondano all’esigenza della statica e dell’igiene ». L’architetto palermitano presenta due progetti: « uno di costruzione con intelaiatura di legname, l’altro a blocchi di cemento ». La commissione ritiene che « entrambi i progetti sono svolti con ottimi criteri tecnici e con ricchezza di disegni e di dettagli, ma la relazione manca di una dimostrazione che stabilisca chiaramente i concetti informativi e teoricamente svolga ed illustri i criteri statici che garantiscono la stabilità della costruzione »26. Nel 1915, assieme ai pittori Salvatore Gregorietti, Salvatore Marchesi e Luigi di Giovanni, fa parte della commissione incaricata di montare e preparare la mostra del Ventaglio Patriottico presso il Circolo Artistico, con sede all’epoca a Palazzo Larderia27. Sempre nel 1915 viene inserito nell’albo degli ingegneri del Banco di Sicilia e vi resta fino alla sua morte28.
Rivas è anche l’autore del monumento funerario ad Antonino Collorà nel cimitero di Santa Maria di Gesù, nel quale collabora con lo scultore Giuseppe Valenti. L’archivio Damiani contiene anche una tavola di progetto con il prospetto di una villa, mentre un suo dipinto ad olio del 1887, Facciata della Cattedrale di Palermo, è conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Palermo29. Muore a Palermo nel novembre 1917 all’età di 63 anni.
- Indice delle Nascite pel decennio 1846-1855, Stato Civile della Restaurazione, Archivio di Stato di Palermo, p. 480 ↩︎
- Ad vocem, in Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Architettura, Edizioni Novecento, 1993 ↩︎
- Esposizione generale italiana in Torino 1884: divisione I: belle arti: arte contemporanea. Catalogo ufficiale, Unione tipografico-editrice torinese, Torino 1884, p. 86 ↩︎
- Esposizione generale italiana in Torino 1884: divisione I: belle arti: arte contemporanea. Catalogo ufficiale, Unione tipografico-editrice torinese, Torino 1884, p. 149 ↩︎
- Archivio storico siciliano, nuova serie – Anno X, Tipografia dello statuto, Palermo, 1885, p. 186 ↩︎
- Registro dei matrimoni, indici decennali (1886-1895), Stato Civile della Restaurazione, Archivio Storico di Palermo, p. 468 ↩︎
- Registro dei matrimoni, indici decennali (1886-1895), Stato Civile della Restaurazione, Archivio Storico di Palermo, p. 533 ↩︎
- Indice delle Nascite pel decennio 1886-1895, Stato Civile della Restaurazione, Archivio di Stato di Palermo, p. 272 ↩︎
- Angelo De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi. Pittori, scultori e architetti, Firenze 1889, p. 420 ↩︎
- Guida di Sicilia storica-artistica-commerciale. Notizie generali geografiche e statistiche, guide particolareggiate delle principali città e descrizione di tutti gl’itinerarii. Indicatore professionale e commerciale, album annunzii, N. Giannotta, Catania 1885, p. 749 ↩︎
- Scheda Rivas Francesco Paolo, Archivio storico dell’Università degli Studi di Cagliari ↩︎
- La Trinacria – Annuario di Sicilia, , F. Pravatà editore, Palermo 1914 ↩︎
- Giovanni Rizzo, “Il linguaggio innovativo di Paolo Rivas nella casa Ammirata”, PER n. 30, maggio-agosto 2011, pp. 22-24 ↩︎
- Catalogo della sezione di Belle Arti. Esposizione nazionale, Palermo 1891-1892, Virzì, s.d., p. 51 ↩︎
- Ad vocem, in Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Architettura, Edizioni Novecento, 1993 ↩︎
- Gazzetta ufficiale del regno d’Italia, n. 20, 25 gennaio 1893, p. 264 ↩︎
- Milva Giacomelli, « La participation italienne et l’affaire Basile », in Ezio Godoli e Mercedes Volait (dir.), Concours pour le musée des Antiquités égyptiennes du Caire 1895, Publications de l’Institut national d’histoire de l’art, Picard, Paris 2010 ↩︎
- Angelo De Gubernatis, Piccolo dizionario dei contemporanei italiani, Forzani e c., Roma 1895, p. 760 ↩︎
- Andrea Lo Forte Randi, Mostra regionale di Belle Arti in Palermo. La pittura, in “Natura ed Arte”, XVI, 1894-95, pp. 444-446 ↩︎
- Ad vocem, in Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. Architettura, Edizioni Novecento, 1993 ↩︎
- Ettore Sessa, Ernesto Basile, 1857-1932. Fra accademismo e “moderno”, un’architettura della qualità, Flaccovio editore, Palermo 2010, p. 31 ↩︎
- Esposizione generale italiana di Torino 1898, Catalogo delle Belle Arti: edizione illustrata, Tip. Roux Frassati, Torino 1898, pp. 64-65 ↩︎
- Girgenti Gian Marco, Prinzivalli Caterina, The project for the “Galleria Oretea” by Giuseppe Damiani Almeyda and other unbuilt “passages” in Palermo, in Battini C., Bistagnino E. (a cura di), Dialoghi. Visioni e visualità. Testimoniare Comunicare Sperimentare. Atti del 43° Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione/Dialogues. Visions and visuality. Witnessing Communicating Experimenting. Proceedings of the 43rd International Conference of Representation Disciplines Teachers. FrancoAngeli, Milano 2022, pp. 672-681 ↩︎
- Casa Ammirata, via Roma a Palermo, in “L’Architettura Italiana”, VII, luglio 1912, pp. 110-111 ↩︎
- Giovanni Rizzo, “Il linguaggio innovativo di Paolo Rivas nella casa Ammirata”, in PER n. 30, maggio-agosto 2011, pp. 22-24 ↩︎
- Atti del XII Congresso degli ingegneri ed architetti italiani in Firenze, 3-9 ottobre 1909, tipografia Successori Vestri – C & G. Spighi, Prato 1910, pp. 450-454 ↩︎
- “Il valore patriottico dell’arte – l’esposizione dei ventagli al Circolo Artistico, Palermo 1915”, 3 marzo 2020, su http://www.bonuraarchitettura.it ↩︎
- Evelyn Messina, Architetti e ingegneri del Banco di Sicilia tra Ottocento e Novecento, tesi di dottorato di ricerca in Storia e Rappresentazione dell’Architettura e della Città, Università degli Studi di Palermo, 2015, p. 26-27 ↩︎
- Gabriella Costantino (a cura di), Il monumento nel paesaggio siciliano dell’Ottocento, Palermo: Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento dei beni culturali e ambientali e dell’educazione permanente, 2005, p. 167 ↩︎



