Il monumento fu eretto per il Barone Pietro Riso da suo figlio. Il defunto è rappresentato seduto, le gambe incrociate, con un largo mantello adagiato su una spalla e ricadente dall’altro lato con ampie pieghe. Sotto, è incisa la dedica A PIETRO RISO BARONE DI COLOBRIA / IL FIGLIO GIOVANNI. La statua è poggiata su un alto piedistallo oblungo, dove è raffigurato il blasone della famiglia. L’insieme è incorniciato da un’ampia rete metallica ad arco. Tutt’attorno, un’elegante recinzione di ferro battuto con due grandi lanterne. Davanti al monumento, a terra, si trova una lastra tombale che reca l’epigrafe seguente:
A PERPETUA MEMORIA / DI / PIETRO RISO BARONE DI COLOBRIA / CHE CON VIRTÙ CITTADINA / NELL’INSURREZIONE DEL 1848 / DIFESE I DRITTI DEL PROPRIO PAESE / COME MINISTRO DELLA GUERRA / PARI DEL REGNO E COMANDANTE LA GUARDIA NAZIONALE / AMARAMENTO COMPIANTO / CESSO DI VIVERE IL 17 AGOSTO 1854 / COLPITO DALL’INDICA LUE / IL FIGLIO AFFETTUOSO / QUESTO MONUMENTO ERESSE
Il monumento funerario è visibile su una fotografia di Giuseppe Incorpora alla fontana di Santa Maria di Gesù.
Pietro Riso era il figlio di Giovanni Riso, uno dei più abili finanzieri dell’epoca. Alla sua morte nel 1841 diventò uno degli uomini più ricchi di Palermo e acquistò uno splendido palazzo sulla Via Toledo (l’attuale Palazzo Riso in Corso Vittorio Emanuele). Ereditò dal padre il titolo di barone di Colòbria, un feudo situato vicino a Castronovo. Sposò nel 1833 Maria Antonia Notarbartolo (1818-1897) dalla quale ebbe due figlie e il figlio Giovanni (1836-1901). Morì il 17 agosto 1854 di colera (chiamato anche all’epoca “indica lue”).
È disponibile sul sito dell’Archivio di Stato di Palermo, un volume dedicato all’inventario dell’archivio di famiglia Riso e delle carte ad esso collegate della Guardia Nazionale. Redatto da Serena Falletta, contiene anche una biografia di Pietro Riso (pp. 14-20).
Ubicazione: spiazzo antistante la Chiesa di Santa Maria di Gesù
[aggiornato il 01/03/2022]
Rispondi