Lo scrittore Eliodoro Lombardi è sepolto nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli. In suo onore, è stato eretto un monumento composto da un busto firmato dallo scultore palermitano Pasquale Civiletti e collocato su una colonna liscia sulla quale è inciso l’epitaffio. Mentre il busto è in marmo di Carrara, la colonna e il suo basamento a due gradoni sono in pietra grigia di Billiemi. Il poeta è ritratto con uno sguardo malinconico, i suoi capelli leggermente ondulati e i suoi baffi spessi corrispondono perfettamente all’immagine pubblicata dal suo biografo Gioacchino Chinigò. Indossa una camicia e una giacca da cui affiorano un paio di piccoli occhiali rotondi, mentre un largo fazzoletto annodato sul davanti completa il suo abbigliamento.
Nella piccola biografia che gli ha dedicato, Gioacchino Chinigò racconta che il Lombardi ebbe un malore il 9 marzo del 1894 all’Università di Palermo, dove insegnava Letteratura Italiana, circondato dai suoi allievi e riassume poeticamente: “Sacerdote cadde appiè dell’altare”. Morirà qualche giorno dopo, il 16 marzo. Mentre il suo biografo si augura: “La Spada e la Lira: questo il blasone di Eliodoro Lombari: la Patria – memore e grata – lo scolpisca sulla tomba di lui” [1], come possiamo vedere oggi, il suo busto presenta più semplicemente tre libri poggiati l’uno sull’altro da cui fuoriesce un ramo di alloro, simbolo della gloria.
Epitaffio:
A / ELIODORO LOMBARDI / CUI FU MUSA L’ITALIA / GLORIA LA FERITA / PUGNANDO NEI COLLI DI TRENTO / AMORE LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI / LA VEDOVA E I FIGLI / Q.M.P. / MORÌ A 60 ANNI IL 16 MARZO 1894
Nato a Trapani il 6 aprile 1834, Eliodoro Ignazio Lombardi studiò prima nel seminario di Mazara, poi giurisprudenza a Palermo. Patriota, non si limitò a dedicare versi al Risorgimento ma partecipò in prima persona alle battaglie, seguendo Garibaldi fino a Volturno. Autore di versi, ode, discorsi, tragedie e anche di un dramma lirico, fu famoso per le sue poesie improvvisate. Nominato professore al liceo di Brescia, insegnò poi in varie città fino a ritornare a Palermo dove insegnò Letteratura italiana all’Università. Morì il 16 marzo 1894 all’età di 60 anni a Palermo. Fra le sue opere più famose possiamo citare il poemetto Carlo Pisacane e la spedizione di Sapri, Firenze 1867 e il poemetto lirico Calatafimi, Palermo 1891 di cui donò i proventi per la costruzione del mausoleo di Pianto Romano [2]. Per una lista più esaustiva delle sue opere, consultare la sua pagina Wikipedia.
[1] Gioacchino Chinigò, Di Eliodoro Lombardi (notizia), Tipografia d’Amico, Messina 1894, p. 51
[2] Cenni storici sul monumento Calatafimi, Tipografia G. Spinnato, Palermo 1892
Ubicazione: sezione 143 nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli



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