Da una lapide alla storia della città

Iscrizione sull’ultimo gradino della cappella Grossetti-Ducrot-Durand

Quando nel 2011 ho iniziato a scrivere questo blog, ho pubblicato una piccola scheda sulla cappella Grossetti-Ducrot-Durand situata nel cimitero di Sant’Orsola. All’epoca, mi limitavo a mettere qualche foto della sepoltura e a trascrivere le scritte delle lapidi. Questa cappella mi aveva colpito per vari motivi: era di stile Liberty, molto simile ad altre opere di Ernesto Basile (presenta forti analogie con la cappella Guarnaschelli non molto distante) ma non risultava fra i lavori dell’architetto. Era sicuramente da attribuire a uno dei suoi allievi, forse Ernesto Armò. Questo resta ancora da accertare. Un altro motivo di interesse era che vi era sepolto Vittorio Ducrot, che in collaborazione con Ernesto Basile fu uno dei grandi protagonisti della stagione del Liberty a Palermo. Una cosa all’epoca mi aveva incuriosito: la presenza nella cappella di Jean-Pierre Grossetti e di sua moglie Joséphine Billon, entrambi francesi, probabilmente imparentati con i Ducrot e i Durand, d’altronde sul sito dell’Ente Santo Spirito i concessionari della cappella risultano essere “Grossetti Pietro, Ducrot Vittorio, Roche Clarisse”.

Ora, riprendendo il filo del discorso, ho voluto approfondire e cercare di conoscere i legami fra i vari defunti sepolti nella cappella. Partendo dai dati presenti sulle lapidi e incrociando le informazioni presenti nei registri disponibili tramite il Portale Antenati del Ministero della Cultura e nei registri francesi digitalizzati, ho cercato di ricostruire i legami familiari dei Grossetti, Ducrot e Durand.

Marie Durand (anche se nei registri palermitani il suo nome è stato italianizzato in Maria) era la madre di Vittorio Ducrot. Figlia di Jean Durand e di Marie Gallan, era sposata con Victor Ducrot, dal quale ebbe un figlio, Vittorio Ducrot, nato il 3 gennaio 1867 a Palermo1. Rimasta vedova, Marie Durand si risposa all’età di 41 anni con Carlo Golia. Il matrimonio viene celebrato a Palermo il 31 agosto 18782. Marie Durand muore nel 1907 ed è sepolta nella cappella Grossetti-Durand-Ducrot.

Pubblicità per la Solei Hebert & C. nella Guida di Sicilia storica-artistica-commerciale, Niccolò Giannotta editore, Catania, 1885 | ©University of Illinois at Urbana-Champaign

Carlo Golia, figlio di Temistocle Golia e di Carmela Mondile, è nato nel 1841. Imprenditore del settore dei tessuti e dei mobili, era “rappresentante per la Sicilia delle stoffe per mobili e arredi prodotti dalla Solei Hebert & C. di Torino, poi diventato proprietario di un prestigioso emporio di articoli internazionali di lusso”3. Nel 1895 era in affari con Grossetti secondo quanto emerge da una sentenza civile in cui la parte richiedente era “Grossetti e Ditta Carlo Golia”4. A partire dal 1896, la ditta opera sotto il marchio “C. Golia & C. Studio, Palermo”. Carlo Golia era anche editore di cartoline, in particolare degli acquarelli di Rocco Lentini che rappresentano viste e monumenti di Palermo (fra cui Villa Igea, la Zisa, la Cattedrale, piazza S. Spirito). Morto nel 1901, anche lui è sepolto nella cappella.

Jean-Pierre Grossetti, come recita la sua pietra tombale, è nato il 13 marzo 1845 a Grossetti-Prugna, piccolo comune della Corsica vicino ad Ajaccio, da François Antoine Grossetti e Claire-Marie Polverelli. Nel 1865, quando viene chiamato per il servizio militare, risiede a Parigi dove è “Maître d’étude”5, cioè sorvegliante in una scuola. Nel 1874, quando si sposa con Joséphine Billon, ha 29 anni, è professore e vive a Palermo in via Paternò. Non viene precisato la materia che insegna ma era sicuramente il francese visto che risulta essere professore di francese nell’anno scolastico 1877-1878 presso la Regia Scuola Tecnica Gaggini di Palermo (ma non disponeva della patente per l’insegnamento)6. Il matrimonio viene celebrato il 16 maggio 1874 presso il consolato francese e poi trascritto in Francia il 20 gennaio 1875; l’atto7 presente nei registri del Comune di Grossetto-Prugna è ricco di informazioni.

Medaglione di Joséphine Billon nella cappella Grossetti-Ducrot-Durand, opera dello scultore Francesco Cocchiara

La sposa, il cui nome completo è Marie-Joséphine Billon, ha 22 anni ed è nata a St Victor-de-Cessieu, nell’Isère, in Francia. Al momento del matrimonio risulta senza professione e domiciliata in Corso Vittorio Emanuele a Palermo. È la figlia di François Billon (morto il 11/01/1871) e di Marguerite Durand, “tailleuse”, domiciliata a La Tour-du-Pin (nell’Isère). La madre di Joséphine è quindi una sarta che confeziona vestiti su misura per uomini. Anche se al momento Joséphine è dichiarata senza professione, non è da escludere che abbia imparato il mestiere da sua madre, come spesso avveniva all’epoca. La lista dei testimoni è particolarmente interessante ed è formata unicamente da cittadini francesi residenti a Palermo. Il primo è Hubert Forget, di 49 anni, proprietario e domiciliato in via Lolli. Il secondo, Auguste Donaudy, di 29 anni, senza professione, risiede presso suo fratello in via Gaggini. Si sposerà qualche anno dopo, nel 1878, con Maria Teresa Pampillonia con cui avrà due figli, il compositore Stefano (1879-1925) e il poeta (e librettista) Alberto (1880-1941).

Carta intestata P.J. Durand del 1883, collezione Perricone, esposta alla mostra “Palermo Liberty – The Golden Age”

Il terzo testimone è Pierre-Jean Durand, di 35 anni, negoziante domiciliato in corso Vittorio Emanuele. Ed ecco finalmente il famoso “P.J. Durand” la cui firma contraddistingue una delle case di moda più prestigiose a Palermo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Della sartoria P.J. Durand finora si sa ben poco, di essa si conoscono solo gli abiti dalle lavorazioni raffinate, come questo vestito di velluto, pizzi e ricami venduto dalla casa d’aste Wannenes, il vestito di guipure color crema della Collezione Piraino attualmente esposto nella mostra “Palermo Liberty – The Golden Age”, il corpetto in seta e raso del Museo del Costume e della Moda Siciliana di Mirto (ME) o anche il vestito in velluto che è stato da poco donato dalla famiglia Granozzi alla Casa Museo Raffaello Piraino8. Alcune etichette sui vestiti riportano “P. J. Durand Robes & Confections – Palerme” o semplicemente “P. J. Durand”. Dagli annuari d’Italia, sappiamo che la ditta “Durand P.J.” era ubicata nel vicolo Madonna del Cassero 13 (nome alternativo per il Corso Vittorio Emanuele) negli anni 1893 e 1894. Nel 1899 si è spostata in via Ruggiero Settimo 28, in linea con lo sviluppo della città. Pierre-Jean Durand era quindi molto probabilmente imparentato con Joséphine tramite la madre di questa, Marguerite Durand, e ospitava la sua giovane parente, visto che la sposa risultava abitare in Corso Vittorio Emanuele al momento del suo matrimonio. A questo punto, anche se il cognome Durand è diffusissimo in Francia, è molto probabile che i Durand presenti a Palermo fossero tutti parenti e che anche Marie Durand fosse imparentata con Pierre-Jean Durand e Joséphine Billon. Questo spiegherebbe perché le tre famiglie condividono la stessa cappella nel cimitero di Sant’Orsola. Ci sono anche forti probabilità che Joséphine abbia lavorato presso la casa di moda, poiché sua madre era sarta e avrebbe potuto trasmetterle le sue competenze. Resta ancora moltissimo da scoprire sulla casa di moda P.J. Durand: quando fu fondata a Palermo, fino a quando ha operato, chi vi lavorava.

Pierre-Jean Durand era sposato con Clarisse Roche (1844-1930). Dalla loro unione sono nati Maria Chiara il 24 novembre 1869 a Palermo, Giovanni l’11 settembre 1871 a Palermo, Giovanni Carlo, morto all’età di 3 mesi il 22 maggio 1873, e Maria (che non figura nei registri delle nascite a Palermo). I nomi sui registri sono stati italianizzati come avveniva regolarmente all’epoca. Le due figlie sposarono due fratelli: Maria Chiara Durand sposò Enrico Ignazio Dini il 6 giugno 1889 a Palermo, mentre Maria Durand sposò Casimiro Dini il 10 settembre 18949, sempre a Palermo. I fratelli Dini erano i figli di Casimiro Dini e di Francesca Bland. Clarisse Roche muore nel 1930 all’età di 86 anni ed è sepolta nella cappella Grossetti-Ducrot-Durand di cui è anche una dei tre concessionari. Il nome di Pierre-Jean Durand non risulta fra quelli scritti sulle lapidi, ma potrebbe essere sepolto nella cripta della cappella.

Trascrizione dell’atto di matrimonio di Jean-Pierre Grossetti e Joséphine Billon presso il Comune di Grossetto-Prugna (Francia) | ©Archives de Corse

Tornando all’atto di matrimonio, il quarto e ultimo testimone è Joseph Reboul, 55 anni, impiegato, domiciliato all’Arenella, un sobborgo di Palermo all’epoca. Altra informazione molto interessante, nella lista dei nomi che firmano l’atto, assieme a quelli ovviamente degli sposi, dei testimoni e del Console di Francia, troviamo la firma “C. Golia”, che non può che essere Carlo Golia. Non è dato sapere perché compare la sua firma e in quale veste, inoltre è l’unico italiano a firmare l’atto, però mostra che Pierre-Jean Durand e Carlo Golia si conoscevano. E il matrimonio di Carlo Golia con Marie Durand, madre di Vittorio Ducrot, avverrà 4 anni più tardi, nel 1878.

L’unica di cui non ho trovato notizie finora è Jeanne Durand10 (1876-1947), che sposerà Vittorio Ducrot e con cui avrà cinque figli: Carlo, Piero, Enrico, Ettore e Mario. Ettore Sessa scrive che era “figlia della proprietaria di una famosa casa di moda”11. Dovrebbe quindi essere la figlia di Pierre-Jean e Clarisse, ma non risulta nata a Palermo. Va però precisato che neanche Giovanni Carlo e Maria compaiono nei registri di nascita palermitani.

Lastra fotografica del fondo Ducrot, collezioni scientifiche dell’Università degli Studi di Palermo, esposta alla mostra “Palermo e la peste dell’insonnia”

Ora sono quindi più chiari i legami fra le famiglie Grossetti, Ducrot e Durand. Legami di parentela ma anche collaborazioni professionali: nel 1895 Grossetti risultava in affari con la ditta Carlo Golia, mentre all’inizio del Novecento Grossetti, D’Ondes & Ducrot erano proprietari dei “Grandi Magazzini di Biancheria” situati in Via Villareale a Palermo. Resta inoltre tutta da scrivere la storia della casa di moda fondata da Pierre-Jean Durand a Palermo.

Calendario Ducrot, s.d., Stab. A. Marzi Roma, Mataloni, in cui vi è un chiaro riferimento alla moda

  1. Indice delle Nascite pel decennio 1866-75, Stato Civile della Restaurazione, Archivio di Stato di Palermo, p. 232 ↩︎
  2. Registro dei matrimoni, indici decennali (1876-1885), Stato Civile della restaurazione, Archivio di Stato di Palermo, pp. 183 e 237 ↩︎
  3. Ettore Sessa, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 41 (1992), voce “Ducrot, Vittorio” ↩︎
  4. Il Diritto commerciale: rivista mensile critica di dottrina, legislazione e giurisprudenza, v. 14, Pisa 1896, p. 124 ↩︎
  5. Registre matricule de la Garde nationale mobile, 1865 ↩︎
  6. Vedi la tabella n. 1 in Jacqueline Lillo, « Les professeurs de français à Palerme de 1860 à 1900 », Documents pour l’histoire du français langue étrangère ou seconde, 23 | 1999, p.453-480 ↩︎
  7. Etat-civil – Registre des actes de naissances, publications de mariage, mariage et décès de la commune de Grosseto-Prugna de 1871 à 1880. p. 123 ↩︎
  8. La Casa Museo Raffaelle Piraino (Via dell’Università 54, Palermo), ospita una collezione di oltre 5000 abiti e accessori d’epoca, ed è ormai visitabile il sabato e la domenica alle 11.00 con una visita guidata. ↩︎
  9. Registro dei matrimoni, indici decennali (1886-1895), Stato Civile della restaurazione, Archivio di Stato di Palermo, p. 200 ↩︎
  10. Una piccola biografia di Jeanne Durand è stata pubblicata in Donne – Arti Decorative in Sicilia – Dizionario biografico, selezione di artiste realizzata da María Roca Cabrera (Universitat de València) sulla base dell’opera: Arti Decorative in Sicilia. Dizionario biografico a cura di Maria Concetta Di Natale, 2014, ad vocem ↩︎
  11. Ettore Sessa, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 41 (1992), voce “Ducrot, Vittorio” ↩︎

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