La sepoltura della famiglia Labiso è situata su uno dei lati perimetrali del cimitero dei Cappuccini. È inserita dentro una nicchia e presenta una lapide centrale dal contorno irregolare, in marmo di Carrara, con un’altorilievo sulla sinistra, poggiata su due supporti metallici e quattro lapidi squadrate, anch’esse in marmo bianco, affisse su un semplice muro intonacato. Emanuele Labiso (1825-1893), ingegnere capo del Comune di Palermo, è sepolto qui assieme a sua moglie e ad alcuni dei suoi figli, fra cui lo scultore Luigi Filippo Labiso (1864-1942).
Emanuele Labiso è nato il 12 novembre 1825 a Terranova di Sicilia in una famiglia benestante. Studiò alla facoltà d’ingegneria di Palermo. Nel periodo risorgimentale si arruolò prima come milite della Guardia Nazionale, poi come tenente nel corpo del Genio Militare dell’esercito siciliano. Dopo la restaurazione del regno delle Due Sicilie, tornò a Palermo e si laureò nel 1850. Nominato ingegnere del Corpo dei Ponti e Strade, realizzò numerosi progetti in tutta la Sicilia. Fu nominato nel 1864 ingegnere di prima classe e l’anno seguente ingegnere del Corpo Reale del Genio Civile. Nel 1867 fu chiamato a dirigere l’ufficio tecnico del Comune di Palermo. A Gela progettò la villa comunale nel 1878 e la nuova pavimentazione della Chiesa Madre. Morì a Palermo il 12 aprile 1893.
Figlio di Emanuele Labiso e di Agata Terranova, Luigi Filippo Labiso nacque nel 1864 a Cefalù (PA) dove il padre lavorò per molti anni. Sposò Elvira Urbano il 22 ottobre 1892 a Palermo, da cui ebbe diversi figli: Emanuele, Anna e Irene.
Scultore, in occasione dell’Esposizione Nazionale di Palermo organizzata nel 1891-92, presentò un gesso bronzato chiamato “Ritratto” (vedi n. 79 p. 38 del catalogo). È autore dei monumenti funebri dei Baroni Mandrascate (1905) e della famiglia Patti (1920) nel Cimitero dei Cappuccini, mentre nel cimitero dei Rotoli realizzò “L’Angelo del Silenzio” per la cappella Avallone, la cappella gentilizia del maggiore Pietro Ilardi (1883) e il ritratto di Emanuele Latino. Anche nel cimitero di Sant’Orsola si trovano alcune sue opere: il monumento della famiglia Di Menza e la lunetta della cappella Notarbartolo di S. Giovanni. Morì il 31 ottobre 1942.
Epigrafe:
[lapide al centro]
QUI GIACCIONO LE CENERI / DEL CAV. EMANUELE LABISO / BARONE DI GIUMMARIA / INGEGNERE CAPO DEL COMUNE DI PALERMO / E VICE CAPO DELLA PROVINCIA / COMBATTÈ PER L’UNITÀ ITALIANA / QUALE UFFICIALE DEL GENIO NEL 1849 / FU ONORATO DEI PIÙ IMPORTANTI UFFICJ / ED ONORIFICENZE
LASCIÒ TRACCE LUMINOSE D’ONESTÀ E SAPERE / NACQUE NEL 1825. MORÌ NEL 1893
AGATA TERRANOVA IN LABISO / DI ANNI 66 – M. 1896
[prima lapide a sinistra]
FILIPPO RUVOLO / N. 6 – 7 – 1926 / M. 7 – 11 – 2008
[seconda lapide a sinistra]
MARIA LABISO DI EMM. / M. 1880
ANTONIA LABISO DI EMM. / M. 1889
EMANUELE LABISO DI MIC.LE / M. 1910
CAV. ING. MICHELE LABISO / M. 1919
VINCENZINA VELLA / IN LABISO / M. 1928
[prima lapide a destra]
GIACOMO MAZZAMUTO / NATO 9 – 3 – 1900 / MORTO 21 – 3 – 1974
ANNA LABISO / MAZZAMUTO / N. 8 – 5 – 1896 / M. 1 – 6 – 1984
[seconda lapide a destra]
GIANNINA MILLETARI / IN LABISO / M. 1929
GIUSEPPINA LABISO / IN MARTINEZ / MORTA IL 11 – 2 – 1936
COMM. PROF.
LUIGI FILIPPO LABISO / MORTO IL 31 – 10 – 1942
ELVIRA URBANO LABISO / MORTA IL 20 – 12 -1966
Bibliografia:
* voce “Labiso Luigi Filippo”, in Eugenio Rizzo, Maria Cristina Sirchia, Scultori Siciliani. XIX e XX secolo, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2009, p. 224
Ubicazione: sezione XXVII nel Cimitero dei Cappuccini.