La cappella gentilizia di Francesco Avallone e della sua famiglia è stata costruita nel 1909[1]. Il prospetto è realizzato secondo l’ordine dorico con due colonne scanalate ai lati della porta d’ingresso. L’echino è molto schiacciato mentre l’architrave molto sottile è sovrastato dal fregio che conta cinque triglifi, le cui scanalature sono di larghezze diverse, ai quali si alternano metope lisce. Il timpano di conclusione presenta al centro un tondo liscio. La cappella è coperta da una cupola. La tomba è circondata da una cancellata in ferro battuto.
A destra dell’ingresso della cappella si trova un angelo, il piede sul gradino intermedio, l’aria meditativa. È opera dello scultore Luigi Filippo Labiso e sul disegno allegato al progetto si vede che l’indice della mano destra è alzato, come per invitare al silenzio, ma purtroppo questo dito è ormai rotto. Non è l’unico danno che ha subito questa statua, poiché la statua è mancante anche della mano sinistra. Il nome FRANCESCO AVALLONE è inciso sullo stilobate in corrispondenza della porta d’ingresso.
[1] S. Bellante e S. Lo Giudice, Disegni in Luce, Assessorato ai Servizi Cimiteriali della Città di Palermo, s.d. [disegno dell’angelo con timbro “CAV. L.F. LABISO SCULTORE”]
Ubicazione: sezione 8 nel cimitero dei Rotoli