La cappella gentilizia è stata realizzata da Luigi Filippo Labiso nel 1883[1]. Una stella a cinque punte al centro del frontone ricorda l’appartenenza del defunto alle forze armate. Il suo nome “MAGGIORE PIETRO ILARDI” è scritto con lettere in metallo, purtroppo ne mancano due. Sui due pannelli inferiori della porta d’ingresso vi sono due torce capovolte con al centro una croce, e sopra una corona con un fiocco.

Il maggiore Pietro Ilardi, comandante dei Militi a Cavallo di Pubblica Sicurezza della Questura di Palermo, fu ucciso all’età di 48 anni, il 29 maggio 1882, durante un conflitto a fuoco con dei briganti nella contrada di Ciaculli. Il Comandante Ilardi indagava sul sequestro del principe Emanuele Notarbartolo di Sciara e fu ucciso mentre arrestava tre dei responsabili del sequestro. La rivista “L’Esercito della Domenica” del 2 luglio 1882 riporta gli avvenimenti e una breve biografia del poliziotto con un suo ritratto. Il Comune di Palermo gli ha intitolato una strada.
Sul sito del Comune di Palermo è ormai disponibile una biografia dettagliata scritta da un suo discendente, Alfredo Ilardi.
[1] S. Bellante e S. Lo Giudice, Disegni in Luce, Assessorato ai Servizi Cimiteriali della Città di Palermo, s.d.
Ubicazione: sezione 62 del cimitero dei Rotoli