Il monumento funebre realizzato per il pittore Pietro Volpes si trova nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Si tratta di una stele in marmo di Carrara che presenta nella parte inferiore gli attrezzi relativi alla professione del defunto, una tavolozza con quattro pennelli, affiancati a destra e sinistra da foglie di alloro, simbolo di gloria immortale. Sopra, vi è un medaglione in bronzo che raffigura il pittore di profilo, di forma circolare, inserito dentro una cavità sottolineata da una modanatura. Si tratta della medaglia realizzata in suo onore nel 1919 dallo scultore Antonio Ugo, suo allievo, per conto del Circolo Artistico di Palermo. La stele è coronata da una parte terminale con due volute laterali e una croce latina al centro. L’epigrafe si limita all’essenziale: 1827 / PIETRO VOLPES / PITTORE / 1924. La tomba era circondata da una catena attaccata a quattro pilastrini d’angolo.
Pietro Volpes era un pittore siciliano, nato a Palermo il 28 ottobre 1827. Studiò dapprima con Giuseppe Patania, poi con Andrea D’Antoni. Il Governo Borbonico non gli permise di partecipare ai concorsi per l’alunnato a Roma perché era stato un ufficiale delle truppe del Governo rivoluzionario siciliano nel 1848. Tuttavia, nel 1858, ottenne il permesso e si trasferì a Roma per due anni. Fra i suoi principali lavori si possono citare: Ritratto di un monaco, premiato a Palermo nel 1853; Ritratto muliebre; Interno della sagrestia di San Martino, presentato nel 1861 all’Esposizione Nazionale di Firenze; La moglie di un esule, acquistato dal Governo nel 1865; Il prete reazionario; La preghiera, esposto a Firenze nel 1861 e acquistato dal Governo; Il riposo in Egitto (1873), grande quadro che si trova nella Chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella a Palermo; Voluttà estiva; Interno della Cappella Palatina, presentato assieme a Studio dal vero (chiamato anche Grazia, testa di studio) all’Esposizione Nazionale di Palermo nel 1891-92 e donato alla Regina Margherita; sempre all’Esposizione del 1891-92 espone il quadro Solunto nella mostra speciale “Sicilia monumentale e pittoresca”[1] (si tratta probabilmente del quadro chiamato Rovine di Solunto – Il ginnasio (1891) esposto a Villa Zito, Palermo)[2]; Interno della Cappella Palatina visto da un altro punto; Un assente al Te Deum, che fece scalpore all’epoca negli ambienti clericali; e Ritratto di Garibaldi (1861) e Famiglia povera (1866), entrambi conservati oggi presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Palermo [3]. Fanno parte di collezioni private Piccolo cane elegante (1872) e Lo studio del pittore [4]. Si possono anche citare Ritratto di nobildonna e il pastello Popolana (1901).
Il Volpes fu uno dei membri fondatori della Società Promotrice di Belle Arti, nata a Palermo il 19 marzo 1888, e figura nel quadro umoristico di Paolo Vetri e Ettore de Maria Bergler intitolato Una carovana nel deserto di… assieme agli altri soci del Circolo Artistico. Fu ricompensato da numerose onorificenze in Italia e all’estero. Partecipò all’Esposizione internazionale di Liverpool nel 1886, dove ottenne una medaglia. Nel 1915 partecipò alla mostra del Ventaglio Patriotico organizzata a Palermo presso il Circolo Artistico con un trombettiere che suona l’adunata [5]. Fra i suoi allievi si possono citare Onofrio Tomaselli, Eleonora Arangi e gli scultori Antonio Ugo e Ettore Ximenes. Morì l’8 marzo 1924 all’età di 96 anni.
[1] Vedi A. Lo Forte Randi, “Una escursione artistica alla Mostra Nazionale di Palermo”, in Natura ed Arte, n. 9, 1891-1892, p. 698
[2] Il quadro Rovine di Solunto – Il ginnasio (1891) esposto presso Villa Zito si trova nella sala 10 (è anche visibile nel Virtual Tour online)
[3] Angelo De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi. Pittori, scultori e architetti, Firenze 1889, pp. 552-553
[4] Benezit Dictionary of Artists, Librairie Gründ, 2006, p. 463
[5] Francesco Colnago, Arte applicata: un’esposizione di ventagli, in Emporium n. 251, vol. XLII, novembre 1915, p. 381
Ubicazione: viale della Trasfigurazione nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli


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