Cappella Pintacuda

Cappella PintacudaLa cappella della famiglia Pintacuda, interamente in marmo di Carrara, è opera dello scultore Salvatore Valenti (1835-1903) e di suo figlio l’ingegnere Francesco Valenti (1868-1953). È stata realizzata nel 1899 [1] .

Cappella Pintacuda2

Filippo Di Pietro ci ha lasciato questa descrizione:

Ma è proprio nelle ultime sue cose che questo artista di genio ha profuso, nella maturità piena del suo stile, le più seducenti gemme dell’arte sua perfetta. È nella cappellina funeraria della Famiglia Pintacuda nel cimitero dei Rotoli, tutta in marmo di Carrara. In essa certi particolari, come per esempio questo gufo, rappresentato in una centina d’arco cieco, in una delle fiancate esterne della cappellina, dimostrano ancora una volta tutto il magistero dello scalpello che bullina le forme al punto di rendere tutta la morbidezza delle piume del notturno simbolico volatile, mentre i magnifici, fantasiosi, capitelli delle alte paraste che inquadrano appunto le pareti esterne della cappellina – esclusa quella contenente la porta di ingresso fiancheggiata da colonne scanalate – rivelano nei flessuosi fogliami, negli altri stilizzati motivi vegetali, nelle conchiglie, nelle testoline dei cherubini, una eleganza di forme cesellate che va oltre gli spunti quattrocenteschi e cinquecenteschi ispiratori, riecheggianti armonie che salgono fino a Domenico e ad Antonello Gagini, ma che qui sono più che possedute e assimilate dall’artista, che impreziosisce il marmo per trarne incantesimi di grazia perfetta, fino a dargli l’aspetto dell’avorio o di una sottilissima vibratile lamina metallica, argentea, come per l’appunto avviene in questa deliziosa candelabra decorativa dell’interno della cappellina stessa, il cui altare, se da un lato richiamo coi suoi intagli del fregio come per analogia la leggerezza e la finezza del bulino di Antonello Gagini, ha però robustezze di romanità nelle zoccolature d’angolo, e precisamente in tutto quell’originale fastello di foglie di quercia e di bacche fantastiche insieme annodate, che si inflettono e s’incurvano come volute, o che aderiscono allo stilizzato sopporto del bel fregio a scattanti girari, rievocazione matura – ma assi più perfatta – di motivi già cari al periodo giovanile dell’artista, di cui vedemmo il primo e così sapiente impiego nella decorazione del sarcofago nella tomba a Ruggero Settimo in San Domenico.

    Al di sopra dell’altare un grandioso bassorilievo, di larghi effetti pittorici, – sembra una gran tela seicentesca – raffigura simbolicamente l’anima che sale al cielo. Nel volto della figurazione simbolica è nobilmente impresso un senso di vivo sollievo, di beatitudine intima.

    La fotografia, che qui pubblico, fu tratta dalla lastra già pronta nello studio dello scultore per essere posta in opera, e cioè dopo che la lastra stessa aveva già avuto dalle mani dell’artista ogni rifinitura. Mancava soltanto il motto, che fu poi scolpito sulla cartellina tenuta dal gruppo di angioletti, nella parte inferiore della figurazione. Il motto fu preso da Orazio, ma la sua significazione è Cristiana. Orazio l’aveva riferito all’arte sua, immortale ; al contrario qui sembra che l’anima stessa lo pronunzi sorridente, davanti all’algida sua stessa spoglia, inerte entro i recessi della tomba, sotto l’altare : Non omnis moriar ! (Non del tutto morirò !).

    E queste parole, e quel senso – come s’è detto – di sollievo, quasi di liberazione che si scorge sul volto della florida figura, ascendente tra le nubi su per le sfere ultraterrene, sempre più confortano lo spirito, in questo piccolo bel mausoleo, allietato dal sorriso dell’arte in cospetto all’idea della morte.

Cappella Pintacuda3
Dettaglio della decorazione: civetta
Cappella Pintacuda4
Dettaglio della decorazione: Alfa e Omega

[1] S. Bellante e S. Lo Giudice, Disegni in Luce, Assessorato ai Servizi Cimiteriali della Città di Palermo, s.d. [disegno del prospetto]

Bibliografia:
Filippo Di Pietro, Salvatore Valenti scultore palermitano (1835-1903), Edizioni Librarie Siciliane, 1933, pp. 42-49

Ubicazione: Viale della Trasfigurazione nel Cimitero dei Rotoli

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: