Il monumento in memoria di Antonino Civiletti nel cimitero di Sant’Orsola è stato realizzato da Pasquale Civiletti per suo fratello nel 1924. Il monumento presenta numerose similitudini con il monumento funerario di Eugenio Cricchio (1895) nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli, ed è quasi identico a quello della famiglia Salamone (1903) nel cimitero di Borgetto[1], entrambi realizzati dallo scultore palermitano.
Una figura dall’aria malinconica, in marmo di Carrara, si tiene in piedi sotto il busto del defunto posto in cima ad una colonna. La veste bordata da un merletto e scivolata sulla spalla destra, le mani incrociate, la testa lievemente inclinata sono identiche alle sculture menzionate sopra, l’unica differenza essendo i cappelli, qui dei lunghi boccoli mentre nelle altre due opere erano lisci.
Quindi a distanza di anni, nel 1895, nel 1903 e nel 1924, lo scultore ripropone lo stesso schema compositivo, ad eccezione del sarcofago del monumento Cricchio. L’unica differenza tra il monumento di Antonino Civiletti e quello della famiglia Salamone è che nel primo caso il busto corona una colonna mentre nel secondo caso è posto su un alto cippo quadrangolare.
La sepoltura è circondata da una recinzione bassa formata da sbarre metalliche tonde collegate agli angoli da bassi pilastri cuspidati in pietra di Billiemi. La lastra tombale reca la scritta “FAMIGLIA CIVILETTI 1924”.
L’epigrafe è incisa sulla colonna, sotto una croce ritrinciata:
ANTONINO CIVILETTI / GIUSTINIANI / PADRE E MARITO ESEMPLARE / LAVORATORE INSTANCABILE / SPENTO NEL VIGORE DEGLI ANNI / IL 4 AGOSTO 1924 / LASCIÒ SACRA MEMORIA DI SÉ / A CHI LO CONOBBE / LA CONSORTE / IL VOLTO INCHINA SOPRA LA PIETRA / CHE IL SUO SPOSO TERRÀ / AD ETERNO RICORDO / Q.M.P.
[1] Giuseppe Cipolla e Alfredo Milazzo, BENEDETTO E PASQUALE CIVILETTI. La scultura a Palermo tra ’800 e ’900: verso una dimensione internazionale, Edizioni Caracol, Palermo 2019, pp. 152-153
Ubicazione: viale S. Giuseppe nel cimitero di Sant’Orsola